A trent’anni dalla scomparsa di Sergio Leone (1929-1989), questo breve saggio, in costante confronto con il western americano e con il contesto cinematografico e politico-culturale italiano degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, intende sollecitare a rifl ettere ancora sul suo personale percorso cinematografico. In origine sottovalutato e considerato dalla critica ufficiale per lo più come esempio di una produzione popolare frutto di una moda provinciale (il “western all’italiana”) dalle finalità esclusivamente commerciali, il cinema di Leone presenta invece, dalle prime opere più popolari fino agli ultimi grandi film, notevoli aspetti di originalità, sia stilistici sia contenutistici, il cui riconoscimento ne ha reso possibile una valutazione più oggettiva, consacrando il regista come uno dei maggiori autori del cinema italiano (e non solo).
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Italiano -
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Sull'autore
Antonio Rainone
Antonio Rainone (Larino, 1947) si è laureato in filosofia a Roma nel 1969. È stato ricercatore CNR presso l’Università di Paris-IV, occupandosi in particolare del socialismo utopico francese. Nello stesso periodo ha frequentato i Seminari di Jacques Lacan, partecipando ad alcune attività della sua Scuola. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Il doppio mondo dell’occhio e dell’orecchio (Mimesis, 2010) e, con F. Palombi, il miscellaneo Lacan d’après Lacan (numero monografico de “il cannocchiale”, XL 1/2015).