Metodi della singolarità Compiti impossibili tra pensiero e poesia

Metodi della singolarità

Compiti impossibili tra pensiero e poesia

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La massima goethiana in cui la teoria viene fatta coincidere con i fenomeni stessi rappresenta una delle migliori assunzioni di un’esperienza che si propone continuamente al lettore non totalmente consegnato a precostituiti protocolli interpretativi: quella in cui il gesto essenziale di una scrittura la solleva dalla condizione di oggetto per farla divenire evento che mette radicalmente in questione le categorie di chi la interroga. Scarto questo in cui invenzione poetica, esercizio critico e speculazione filosofica lasciano trasparire una fibra omogenea, pur declinata in vario modo, di cui è possibile cogliere la portata quando tra esse si sviluppa un’interazione vissuta come necessaria. L’ascolto dei testi letterari, il prolungarsi della loro voce nel discorso critico, le risposte del pensiero alle evidenze con le quali poesia e arte non cessano di provocarlo, possono combinarsi nell’allestire lo spazio di un lavoro affine per natura e destino ai freudiani “compiti impossibili”.

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Sull'autore

Adone Brandalise

Adone Brandalise è professore di Teoria della letteratura all’Università di Padova. I suoi interessi di ricerca si muovono tra letteratura e filosofia, in una prospettiva che coinvolge la riflessione sull’impresa psicoanalitica e su concetti e simboli della politica, estendendosi alle questioni epistemologiche e ai temi relativi all’intercultura. Tra le sue pubblicazioni: Oltranze (Padova 2002), Categorie e figure (Padova 2003) e, con Erminia Macola, Psicoanálisis y arte de ingenio (Málaga 2004).

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