L’informe, figlio incerto della volontà di metter fine al rapporto tra Kunst und Rasse (1928), è furiosa dinamo che sconvolge e scompagina – sin dentro la sua esasperata dialetticità – tutto quel che assieme a esso alberga nella rivista “Documents” (1929-30). Grave errore sarebbe, dunque, considerarlo nei limiti del vocabolo o dell’immagine: esso è quasi l’estremo di un fuor-di-segno, indecifrabile e capace di mimarla propria presenza sul “foglio del mondo”;
romito nella propria invisibile solitudine, lì dove “ciò che è inganna il suo affermarsi”. L’intento
di questo lavoro d’analisi è di far risorgere quella criticità che l’ha generato rivolgendola
contra Magistros Fetiales: criticità che non s’appresta al gioco della pacata inquietudine del ricercatore, bensì al manifesto gusto d’un verso ravacholiano; criticità necessaria affinché si sur-scriva quell’ipotesi fi gural-estetica alla quale l’informe era stato relegato e lo si restituisca alla casa del nulla, lì dove è d’ufficio e dove potrà esser funzione di destituenza.
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Italiano -
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Sull'autore
Andrea Tortorella
Andrea Tortorella (1986) è PhD all’Université Paris 8, in cotutela con l’Università degli Studi di Milano. Il suo lavoro di ricerca mira a fornire una rilettura onto-politica del concetto d’informità espresso nella rivista “Documents” (1929-30). Nel 2011, durante il percorso dottorale, dà avvio e dirige il progetto di letteratura “Ø”. Nel 2015 è cofondatore del gruppo di ricerca Aufgæben Zellen, dietro lo pseudonimo di Øphelia. È alla costante ricerca di nuovi orizzonti dialogici.