La rappresentazione concomitante Nietzsche a Basilea

La rappresentazione concomitante

Nietzsche a Basilea

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Friedrich Nietzsche non sembra essere stato particolarmente attratto dalle opere figurative, ma ha dedicato alla Trasfigurazione di Raffaello uno spazio importante all’interno del suo unico libro sui Greci e per tutta la vita non ha smesso di riflettere sul concetto di rappresentazione. Al professore universitario di filologia classica fu negata, a causa della miopia, la più basilare delle pratiche: il leggere e lo scrivere in autonomia. Aveva un udito finissimo, ma non fu mai un musicista. Fu uno dei più importanti filosofi dell’Ottocento, ma non riuscì mai a insegnare filosofia. Di Nietzsche, Nietzsche stesso ha detto tutto quello che c’è da sapere: soprattutto quello che non è stato, quello con cui non può essere scambiato. In questo stato mancante che riguarda il pensiero e l’uomo, le abitudini del corpo e il corpus dei suoi scritti, si colloca la sua rappresentazione concomitante tra antichi e moderni, il suo essere nato postumo e morto prematuro.

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Sull'autore

Gemma Bianca Adesso

Gemma Bianca Adesso, dottore di ricerca in Filosofia, collabora con la cattedra di Ermeneutica filosofica presso l’Università degli Studi di Bari ed è formatrice nell’ambito del progetto “Philosophia ludens” per le scuole di ogni ordine e grado. Ha pubblicato saggi relativi al cinema, al teatro e alla filosofia su diverse riviste nazionali ed è redattrice di “Logoi.ph”. Per Mimesis International ha contribuito al volume collettaneo curato da A. Caputo, Rethinking the Nietzschean Concept of ‘Untimely’ (2018).

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