Raffaele Mariano prova a fare il punto sulla filosofia italiana. È davvero così significativa come la vuole Bertrando Spaventa? Dobbiamo intenderla come anticipatrice di quei temi che verranno a maturazione in Hegel e nell’idealismo tedesco? Mariano dice di no. Ci sono certamente dei pensatori di eccellenza: Pasquale Galluppi, Antonio Rosmini, Vincenzo Gioberti, Ausonio Franchi. Ma si tratta di intuizioni isolate, sistemi incompleti che non hanno lasciato una scuola, appunti senza uno sviluppo organico e coerente. La cultura italiana è rimasta sostanzialmente isolata dal grande dibattito europeo e dalla storia della filosofia. Con una sola eccezione: Augusto Vera.
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Lingua
Italiano -
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Sull'autore
Raffaele Mariano
Raffaele Mariano (1840-1912) è stato allievo di Augusto Vera e ha insegnato all’Università degli Studi di Napoli Federico II. La sua opera più significativa è del 1908, Dall’idealismo nuovo a quello di Hegel. Motivi, risonanze e variazioni sulle dottrine hegeliane. Un libro che al tempo stesso è anche il suo testamento, la definizione di un impegno che era partito almeno dal 1865 con Lassalle e il suo Eraclito. Saggio sulla filosofia hegeliana.