Il volume tratta le coproduzioni cinematografiche fra l’Italia e l’URSS dall’inizio degli anni ’60 alla fine degli anni ’70. Si intende comprendere se e quanto sia possibile, tramite lo studio di quella collaborazione, apportare nuove conoscenze e spunti interpretativi alla più ampia storia delle relazioni fra i due Paesi, nel contesto dell’antagonismo della Guerra fredda. Gli interrogativi sollevati sono diversi. Essi concernono la genesi della cooperazione, le posizioni degli attori istituzionali e politici, il ruolo degli addetti ai lavori (produttori, cineasti, funzionari), la negoziazione fra i diversi patrimoni artistici, culturali e organizzativi nella realizzazione delle opere, nonché l’accoglienza riservata ai film. Questa forma di cooperazione – al contempo artisticoculturale, economico-industriale e politico- istituzionale – permette di osservare da una prospettiva peculiare le possibilità, così come i limiti, dei complessi rapporti italo-sovietici nell’ambito della distensione fra Est e Ovest.
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Lingua
Italiano -
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Sull'autore
Stefano Pisu
Stefano Pisu è borsista presso il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali dell’Università di Cagliari. Ha pubblicato diversi saggi sulla storia dell’URSS e la storia internazionale attraverso il cinema fra cui: Stalin a Venezia. L’Urss alla Mostra del cinema fra diplomazia culturale e scontro ideologico (1932-1953) (2013); Il XX secolo sul red carpet. Politica, economia e cultura nei festival internazionali del cinema (1932-1976) (2016); Cultura e mobilitazione di massa in URSS. Cinema e pubblico dalla NEP al realismo socialista (2018).