Traduzioni e discorsi

Traduzioni e discorsi

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Tra 1771 e 1775 Giulio Perini pubblica alcune traduzioni da opere di Salomon Gessner e Christoph Martin Wieland. Si tratta di testimonianze assai precoci circa quell’accensione di interesse per la letteratura tedesca che nell’ultimo quarto del Settecento determina il superamento definitivo del pregiudizio che vedeva nella Germania una nazione incline unicamente alla produzione di opere filosofiche e giuridiche. Perini destina queste sue versioni al festeggiamento dei matrimoni di Alba e Chiara Corner, le due figlie di Andrea Giulio Corner, il patrizio veneziano sostenitore di artisti e letterati che lo aveva accolto all’indomani del suo trasferimento da Roma. Di Gessner, Perini volge il poemetto Der erste Schiffer, mentre di Wieland i racconti in versi Selim, Balsora, Der Unzufriedne e Zemin und Gulhindy. Le traduzioni di Perini sono qui accompagnate da due discorsi tenuti nel 1783 e nel 1786 in occasione di adunanze della Reale Accademia Fiorentina.

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Sull'autore

Giulio Perini

Giulio Perini (1733-1801) esercita la propria attività di intellettuale tra Roma, Venezia e Firenze. Traduttore di Gessner e Wieland, oltre che dei Saggi di Montaigne, stringe rapporti con vari soggetti coinvolti nei processi di trasformazione che interessano la produzione e il consumo di cultura nella seconda metà del Settecento: collabora con diverse imprese attive nella fiorente editoria veneziana, cerca il sostegno di committenti illuminati e diplomatici stranieri, milita nel mondo delle Accademie. Come vicesegretario della Reale Accademia Fiorentina, l’istituzione voluta da Pietro Leopoldo nel 1783 per svecchiare gli organismi culturali della città, partecipa ai lavori preparatori per la quinta edizione del Vocabolario della Crusca e cerca di affermare mediante alcune orazioni una visione filosofica della storia, destinata a inquadrare l’autorità dei classici da un punto di vista critico. La sua figura è indubbiamente quella di un minore, ma la sua versatilità getta luce su alcuni aspetti caratteristici del campo culturale della sua epoca, oltre che sui luoghi e le forme mediali alla base della circolazione del sapere nell’Europa dell’illuminismo.

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