Qualcosa che sfiora l’utopia Pensare un futuro più giusto

Qualcosa che sfiora l’utopia

Pensare un futuro più giusto

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Esiste un’intima relazione tra la filosofia, l’arte, la scienza e lo spirito di comunità che delinea all’orizzonte i caratteri di una Repubblica del Mondo. Alle spalle ciò che avremmo potuto essere ma non abbiamo voluto, davanti a noi ciò che potremmo ancora essere qualora lo volessimo, in qualità di esseri umani al bivio tra dissoluzione per indolenza e integrazione in nome di una legge di convivenza in grado di regolare un nuovo modo di stare al mondo per unire ciò che oggi è sostanzialmente diviso. In questo saggio Gerace invita a considerare centrale l’esigenza di riporre intelligenza nella specializzazione come in politica, a porci domande sul presente e sul futuro, sulla presunta prevedibilità e sull’imprevedibilità della nostra natura, su come ci siamo indeboliti e potremmo irrobbustirci, sui ricostituenti che ci permetterebbero di sviluppare qualche anticorpo in più in termini di civiltà, partendo proprio dal farne una ragione di libertà, di reciproco rispetto e di progresso.

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Sull'autore

Michele Gerace

Michele Gerace, nato a Roma nel 1982, scuola “cento giovani”, avvocato, presidente dell’Osservatorio sulle Strategie Europee per la Crescita e l’Occupazione, ideatore di “Costituzionalmente: il coraggio di pensare con la propria testa”, della “Scuola sulla Complessità”, del Bar Europa e dell’omonima rubrica radiofonica al Rock Night Show su Radio Godot, responsabile del progetto “La Fondazione Luigi Einaudi per la Scuola”, in ufficio alle prese con l’innovazione, il diritto e le politiche pubbliche.

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