Mussolini e la massoneria Dal Congresso nazionale socialista di Ancona (26-29 aprile 1914) a «Il Popolo d’Italia» (15 novembre 1914 – luglio 1917). Contributo per una storia della libera muratoria in Italia

Mussolini e la massoneria

Dal Congresso nazionale socialista di Ancona (26-29 aprile 1914) a «Il Popolo d’Italia» (15 novembre 1914 – luglio 1917). Contributo per una storia della libera muratoria in Italia

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Con la preparazione del XIV Congresso socialista di Ancona dell’aprile 1914, Mussolini, direttore dell’«Avanti!», ordisce magistralmente una campagna mediatica antimassonica con la presentazione sistematica d’interventi e dichiarazioni di voti giunti dalle sezioni socialiste italiane che propendono tra la semplice incompatibilità tra l’essere socialisti e l’essere massoni e le più radicali richieste di espulsione di quest’ultimi dal Partito. I tentativi di massoni socialisti di conciliare la duplice appartenenza falliranno e, in questa fase, i rapporti tra la Massoneria e il Partito Socialista, con Mussolini indiscusso nuovo leader del Partito, sembreranno esser stati demoliti una volta per tutte, senza possibilità, dunque, di rimediare. Riportando ampiamente le voci dei protagonisti nei momenti prebellici attraverso una considerevole mole di documenti tratte da fonti giornalistiche (soprattutto «Avanti!», «Il Popolo d’Italia», «Utopia», «Rivista Massonica», «L’Idea Democratica»), con questo lavoro si è tentato di delineare per quanto possibile il cosiddetto massonismo (o antimassonismo) del futuro Duce degli Italiani e di individuare elementi utili tali per valutare un’influenza effettiva – se pure v’è stata – della Massoneria nell’interventismo italiano e, particolarmente, nell’interventismo mussoliniano e di comprendere se si sia trattato piuttosto di una sorta di tregua armata.

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Sull'autore

Christian Palmieri

Christian Palmieri è nato a Crotone (1976), dove attualmente risiede e lavora. Storico, svolge attività di ricerca nel settore della storia del giornalismo e del movimento operaio democratico e socialista meridionale, con particolare interesse ai fenomeni nelle loro diramazioni calabresi. Commissario straordinario del Comitato di Crotone dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, ha collaborato con l’Archivio Storico e Centro Documentazione della Cgil Calabria (Catanzaro) e collabora con l’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea- Icsaic (Cosenza). Ha curato l’allestimento di una serie di mostre fotografiche sui movimenti culturali crotonesi del secondo dopoguerra.

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