Mare senza mare Estati a Bonassola

Mare senza mare

Estati a Bonassola

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Resterà deluso chi da questo libro si aspetta lo smalto di lunghe nuotate, di gite in barca, di parole leggere sotto l’ombrellone, di liete passeggiate nei tardi pomeriggi sui colli attorno, quando le giornate si fanno grigie e il mare si alza. Poco frequentata da me, annoiata, la spiaggia; timida e stentata la fruizione del mare, per nulla attraente sul piano tattile-motorio. Coinvolgente certo sul piano dello sguardo, dell’olfatto: i colori dal grigio screziato al turchese, ai blu e al verde; il sentore del salino, l’aprirsi de “l’alto mare aperto”, come è stato detto col più penetrante realismo. Lo spazio di un libero respiro, un balsamo per l’olfatto; per l’udito l’acquietante-inquietante moto rifratto delle onde; e perché dimenticare i gusti della cucina locale, lieve, saporosa, varia. Ma le mie lunghe estati bonassolesi sono state anche ore di libero sguardo, di intima contemplazione, di sere all’aperto – non soffocate dall’urgenza tutta milanese dei lavori in corso. E sono state infine letture, rimeditazioni, memorie: scrittura.

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Sull'autore

Gabriele Scaramuzza

Gabriele Scaramuzza si è laureato a Pavia e ha insegnato Estetica a Padova, Verona, Sassari, Milano. Si è occupato di estetica fenomenologica, dell’estetica di Banfi e della sua scuola, della “morte dell’arte” in Hegel, del problema del brutto e del melodrammatico, di Kafka e di Verdi. In questi ultimi anni sono usciti per Mimesis Incontri. Per una filosofia della cultura (2017), Smarrimento e scrittura (2019) e i testi autobiografici In fondo al giardino. Ritagli di memorie (2014) e Un’insostenibile voglia di vivere. Frammenti di memorie e riflessioni (2017).

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