Lo sguardo del giaguaro Introduzione al prospettivismo amerindio

Lo sguardo del giaguaro

Introduzione al prospettivismo amerindio

Anteprima Scarica anteprima
Un trauma tipico del mondo indigeno è rappresentato dall’uscita solitaria nella giungla, un’esperienza geografica e psichica che produce straniamento, tensione e paura. L’individuo, in compagnia soltanto di sé stesso, si ritrova al cospetto della natura selvaggia e in un mondo-non-più-mondo nel quale ogni sensazione percettiva è inedita e alterata. L’esperienza è talmente profonda da rendere il soggetto altro da sé. È infatti lo sciamano, alla fine di questo percorso iniziatico, a restituirgli l’anima. Di tale “potenza sciamanica” sono animate le pagine del volume di Eduardo Viveiros de Castro, che qui affronta i nodi principali del proprio pensiero, ponendosi un importante quesito antropologico: se ogni cosa può, nello stesso momento, essere e non essere una persona, come poter stabilire i confini dell’antropologia? Attraverso una serie di dialoghi e interviste, Lo sguardo del giaguaro ci mostra l’assenza di parentela cui va incontro l’umano al cospetto del non-umano, ma soprattutto che l’antropologia non ha tanto un oggetto quanto un metodo, cioè soggettivare: più si è in grado di attribuire intenzionalità a un oggetto, più lo si conosce.

Dettagli libro

Sull'autore

Eduard Viveiros de Castro

Eduardo Viveiros de Castro è un antropologo brasiliano e un etnologo americanista di rilievo internazionale. Dal 1978 è professore al Museu Nacional (Università Federale di Rio de Janeiro). È stato direttore di ricerca presso il CNRS in Francia e Simón Bolívar Professor of Latin American Studies presso l’Università di Cambridge, Inghilterra. I suoi lavori propongono una riflessione sulla costituzione delle collettività amerindie, con un approccio che dall’antropologia si estende alla filosofia.

Ti potrebbe interessare