
Morte di Dio e trionfo della religione: tali le coordinate che inquadrano la riflessione di questo saggio. Le società secolarizzate, che hanno relegato il religioso alla mera sfera privata, ne stanno conoscendo l’inatteso revival nella sfera pubblica. È in un contesto emancipato dalle tradizioni, epurato dal riferimento a Dio e al divino, che la religione instaura il proprio incontrastato trionfo: non quale rapporto verticale con il trascendente, bensì come dispositivo di gestione sociale del desiderio, come amministrazione orizzontale degli uomini e delle collettività.
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Italiano Data di pubblicazione
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Sull'autore
Matteo Bergamaschi
Matteo Bergamaschi (Torino, 1987) si laurea in Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ove consegue il dottorato di ricerca. È docente presso la Pontificia Università Salesiana e la Facoltà Teologica di Torino, e insegna storia e filosofia presso l’Istituto Sociale dei Padri Gesuiti. Le sue ultime pubblicazioni sono dedicate a ripensare l’umanesimo nelle attuali condizioni storiche: Piccola metafisica del libro (2015), L’assimilazione del chierico. Ipotesi sul ruolo dell’intellettuale (2016), Desiderio di pensare. Possibilità di discorso dopo la metafisica, la modernità e le ideologie (2016), Conf(l)essioni. Fenomenologia di uno spirito (2017).