
Al culmine della personalità, l’uomo si trova al vallo del mondo, e in questo si introduce come terra tra la terra, umilmente, come il meno prezioso degli ingredienti. Il suo transito avviene a un punto assai elevato nella linea direttrice della personalità, ma questo luogo è infinitamente basso secondo la linea direttrice della mondanità. Il mondo preme sulla persona, che ora deve avviarsi sul nuovo cammino, come terra nella terra. Il nuovo cammino è imperscrutabile, ma urge e incalza in modo violentemente incoraggiante. Avremmo sostato volentieri su quel culmine di accesa personalità, ma tutto si è mosso intorno a noi e la sosta ci è negata. La proprietà ci ha portati così avanti, senza neanche che di proprietà ci accorgessimo di fare esercizio, che ora ci rendiamo conto che l’appropriazione, quando è compiuta, è anche conclusa. Nulla veramente ci appartiene se non quello a cui apparteniamo: nulla ci è proprio quanto il nostro attribuirci; raggiungiamo il raccoglimento, la perfetta congiunzione, quando finalmente ci diffondiamo sul mondo come luce solare. La nostra proprietà, allora, non esiste, poiché la raggiungiamo quando siamo perduti.
Dettagli libro
-
Editore
-
Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
-
Collana
Sull'autore
Adriano Accattino
Adriano Accattino è un poeta, anche se i suoi libri di prosa e di ricerca sono più numerosi di quelli di poesia. Ha fondato e diretto alcune riviste di cultura e di scrittura, tra le quali la più importante fu “il martello”. Ha organizzato convegni, incontri di artisti e critici e ha allestito mostre, curando l’edizione di cataloghi e atti. È anche artista, nel senso che si interessa di arte e crea opere, che per lo più non espone.
[email protected]
www.accattino.it