La nascita dell’estetica di Freud

La nascita dell’estetica di Freud

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Scritto nell’estate del 1906 e pubblicato l’anno successivo, il saggio Il delirio e i sogni nella “Gradiva” di Wilhelm Jensen è una tappa importante nella riflessione estetica di Freud. Egli ricostruì attorno al protagonista jenseniano Norbert Hanold un caso psicoanalitico, mostrando come medico e poeta avevano per vie diverse analoga facoltà di calarsi nelle profondità dell’essere. L’indagine di Russo si volge da un lato alla minuta ricostruzione delle radici culturali della novella, di cui vengono rintracciati i legami con il concetto di ecstatic vision di Prichard, fino al mesmerismo; dall’altro a mostrare che la lettura di Freud, esercizio di alto virtuosismo letterario, fu di fatto “coattante, metodologicamente scorretta e di valore scientifico molto dubbio”. Ma è con questa lettura, anzi, con questa autentica riscrittura della novella jenseniana, che Freud si avvicinò alla problematica estetica, iniziando quella riflessione che pochi mesi dopo avrebbe più compiutamente sintetizzato nella conferenza Il poeta e la fantasia.

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Sull'autore

Luigi Russo

Luigi Russo (Delia, 1892 – Marina di Pietrasanta, 1961) è stato un critico letterario. Allievo della Scuola Normale Superiore di Pisa, professore universitario dal 1927, ha insegnato Letteratura italiana all’Università di Pisa. È stato direttore della Scuola Normale e socio nazionale dei Lincei.

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