L’operaio che vinse contro I mulini a vento La prima causa per mobbing in Italia

L’operaio che vinse contro I mulini a vento

La prima causa per mobbing in Italia

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Il 14 dicembre 1995, il Pretore del lavoro di Milano condannò l’Ansaldo al pagamento di novanta milioni di lire come risarcimento per il danno biologico causato al lavoratore Francesco Casarolli. Per la prima volta in Italia un’azienda fu chiamata a risarcire un lavoratore non per un danno fisico, bensì per i comportamenti vessatori che avevano comportato “un’alterazione dell’equilibrio fisico e psichico del Casarolli”. Alla sua azienda Casarolli chiese seicento milioni, mettendo nel conto le cefalee delle quali era quotidianamente preda, le nausee, la tachicardia e perfino la riduzione dell’attività sessuale. Un insieme di sintomi che avevano fatto di lui, in precedenza estroverso ed energico, un uomo depresso. Tanto che a un certo punto anche il proprio matrimonio aveva incominciato a risentirne. L’operaio che vinse contro i mulini a vento è un dialogo tra l’autore e il lettore, con uno stile narrativo semplice e piacevole. Casarolli racconta in prima persona venti anni di battaglie sul posto di lavoro a colpi di licenziamenti, denunce e sanzioni disciplinari. Una storia ambientata tra gli anni ’80 e ’90 ma che racconta un tema, quello del mobbing sul posto di lavoro, di grande attualità.

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Sull'autore

Francesco Francesco

Francesco Francesco, Militante negli anni ’70 del Movimento Studentesco, poi lavoratore dell’Ansaldo-Breda a Sesto San Giovanni. Autore del libro autobiografico Romanzo dannato (1996), sulla prima causa in Italia di mobbing, e Gli anni della rivolta (2020), sul ’68 nell’hinterland Milanese. Segretario nazionale del sindacato Lavoro Ambiente Solidarietà, già Consigliere comunale di Cinisello Balsamo per i Verdi negli anni ’90.

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