L’inconscio è il mondo là fuori
Dieci tesi sul capitalocene: pratiche di liberazione
Gianni Vacchelli
Viviamo di fatto in un sistema di autodistruzione globale. Il capitalocene, cioè l’era del capitalismo – nata tra il XIII e il XIV secolo e giunta adesso al suo concetto –, preda ogni cosa: la natura, la vita tutta, non solo il lavoro, e svuota l’immaginazione e l’anima, colonizzandole. Questo dominio capillare e virale su ogni aspetto dell’esistente è da noi interiorizzato e di fatto non visto. L’inconscio è il mondo là fuori, come dice Hillman, perché noi oggi siamo abbastanza esperti del nostro intimo, ma siamo diventati cittadini assai passivi e molto poco consapevoli. L’inconscio si è spostato nella polis ed è diventato politico-sociale.
Serve una svolta interiore e insieme collettiva, corale. La liberazione è personale, ma insieme comunitaria e coinvolge anche le dimensioni della materia, del cosmo (piante, animali, pianeti, stelle) e del mistero, che alcune tradizioni chiamano Dio, altre con altri nomi (Vuoto, Essere, Non-Essere, Pace, Giustizia, Tao, Brahman, Uomo Cosmico ecc.). Queste dieci tesi sono un piccolo specchio forbito in cui vedersi e un seme che vuole fi orire in ogni luogo disposto, un granello di senape, una goccia di essenza concentrata. Pratichiamo la trasformazione e la liberazione, adesso!
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Collana
Sull'autore
Gianni Vacchelli
Gianni Vacchelli, narratore, scrittore, docente. Insegna in un liceo classico del milanese ed è contrattista all’Università Statale di Milano. Ha pubblicato numerosi saggi: L’«attualità» dell’esperienza di Dante (2015), Dante e la selva oscura (2018); e opere narrative: Arcobaleni (2012), Eutopia, con M. Bellosta (2013), Generazioni. Storie di liberazione e abisso (2016).