
“Sogno di unione totale: tutti considerano impossibile questo sogno, e tuttavia non desistono”. In uno dei frammenti più appassionati del suo dis-cursus amoroso, Roland Barthes ci pone lapidariamente di fronte l’assillo dell’amore, la sua ossessione insistente e indomita, in cui ragione e passione collidono in una guerra perpetua, e l’impossibilità saputa e considerata (dunque oggetto di una qualche forma di consapevolezza) non ha alcuna presa sull’incalzare del desiderio e sulla sua ostinata determinazione. Il libro è un tentativo di insinuarsi in questa ossessione degli amanti per minarne le fondamenta e rivelarne l’inconsistenza ontologica. Prendendo a pre-testo alcuni passaggi del Simposio di Platone, Eros verrà inseguito nelle sue ambivalenze e nei suoi enigmi, alla ricerca di ciò che muove l’esperienza del desiderio, dei suoi vortici e dei suoi fantasmi, delle sue sfide all’impossibile e dei suoi necessari dis-astri che aprono alla relazione con l’Altro: con il suo corpo intoccabile, con il suo godimento inaccessibile, con la sua inafferrabilità. L’Altro è atopos, si dà sempre nella distanza, e la cura della distanza è ciò che disinnesca ogni pretesa appropriativa, ogni tentazione unaria, ogni violenza, per avviare la relazione tra gli amanti alla sua costitutiva contingenza e all’evento fecondo del suo kairòs.
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Italiano Data di pubblicazione
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Sull'autore
Salvatore Piromalli
Salvatore Piromalli ha conseguito il dottorato in Filosofia all’Università degli Studi di Verona. Ha insegnato materie filosofiche presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento ed è autore di saggi in varie riviste filosofiche. Ha pubblicato: Vuoto e inaugurazione (2009) e Nudità del senso, nudità del mondo (201