Il tempo sospeso delle immagini

Il tempo sospeso delle immagini

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Ogni immagine, diceva György Lukács, è di questo mondo e il suo sguardo brilla per la gioia di esistere. Riprodurre e rappresentare la vita in un’immagine è uno dei più antichi dispositivi sentimentali per trattenere la presenza reale dei corpi dal loro svanire attraverso il tempo. Dalla video-arte di Bill Viola risalendo fino alla pittura di Masolino da Panicale o del Pontormo, da un racconto di Borges sulla creazione artistica al teatro, e dal teatro alla fotografia, queste tre riflessioni, nate in tre diversi laboratori di pensiero, interrogano la capacità dell’immagine contemporanea di produrre una rottura estatica e di aprire uno stato di sospensione nel flusso “cronovoro” di una realtà sempre più estetizzata e spettacolarizzata. Per scoprire che dentro l’immagine il tempo dello spettatore non ha esattamente la stessa direzione che fuori da essa e che l’arte può ancora, malgrado tutto, salvarci e trasformare la vita.

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Sull'autore

Attilio Scarpellini

Attilio Scarpellini è critico di teatro e saggista, da diversi anni racconta immagini ai microfoni di Radio Rai 3. Ha scritto L’angelo rovesciato. Quattro saggi sull’11 settembre e la scomparsa della realtà (Roma, 2008) e con Massimiliano Civica, La fortezza vuota. Discorso sulla perdita di senso del teatro (Roma, 2014). E autore della voce “Teatro” del III volume dell’Enciclopedia delle arti contemporanee. I portatori del tempo curata da Achille Bonito Oliva. Insegna “Drammaturgia dell’immagine” alla Scuola di alta formazione per la danza Da.re.

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