Il palinsesto della modernità Walter Benjamin e i Passages di Parigi

Il palinsesto della modernità

Walter Benjamin e i Passages di Parigi

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I “Passages” di Parigi sono un’opera che non c’è. Lo schedario e i plichi a nostra disposizione costituiscono la maggioranza dei materiali raccolti ed elaborati da Walter Benjamin in più di dieci anni di ricerca. La maggioranza, ma non la totalità. La storia dei Passages, infatti, si intreccia con quella del progetto del libro su Baudelaire, anch’esso incompiuto, e con quella dei molti saggi, appunti, recensioni redatti nello stesso periodo. Chi voglia dunque cimentarsi con lo studio dell’immane documentazione non può che farlo con l’atteggiamento del paleografo dinanzi a un palinsesto, che è, insieme, un ipertesto. Il presente libro offre anzitutto una dettagliata ricostruzione genetico-filologica dei Passages. In seconda battuta, si addentra nel ricchissimo cantiere filosofico sul XIX secolo che affiora dal materiale medesimo: muovendo dall’esteriorità labirintica della metropoli di Parigi, giunge a scandagliare l’insorgere della soggettività moderna, i suoi sogni, i suoi incubi, le sue possibilità di liberazione. Il presente si riconoscerà significato nel passato, confermando una volta di più la grande attualità, nonché il tratto profetico, del pensiero di Benjamin.

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Sull'autore

Marina Montanelli

Marina Montanelli è dottore di ricerca in Filosofia. Ha svolto il suo lavoro tra l’Università di Firenze e il Walter Benjamin Archiv di Berlino. È parte della redazione di “Aisthesis. Pratiche, linguaggi e saperi dell’estetico” e dell’Associazione Italiana Walter Benjamin, per la quale ha curato, con Massimo Palma, il volume dal titolo Tecniche di esposizione. Walter Benjamin e la riproduzione dell’opera d’arte (2016). Sempre a Benjamin ha dedicato altri articoli e saggi tra cui Lost in translation. Linguistica e politica della traduzione, L’«intentio prima» del linguaggio. Per una filosofia dell’espressione (2013, 2014) e Walter Benjamin e il prisma dell’esperienza (2015).

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