Un museo ricchissimo di opere d’arte di inestimabile valore alimentato da bottini e trofei di guerra quale segno tangibile della potenza imperiale. Questo è l’ambizioso progetto di Napoleone che si poggia sul trafugamento sistematico, volto ad accumulare capolavori e impreziosire la collezione del museo. Progetto che però si rivelerà effimero allorché l’Impero cadrà e la Francia sarà costretta a restituire parte di quel patrimonio. Wescher, nel presente libro, ricostruisce la storia di queste opere d’arte trafugate, nella salda convinzione che la ricerca sui “furti d’arte” sia un capitolo decisivo nella storia del collezionismo europeo e dell’istituzione museale.
L’autore, pagina dopo pagina, ci regala una grandiosa immagine delle opere presenti a Parigi attorno all’anno 1800 e fa rinascere le sale di un museo universale rimasto unico nella storia del collezionismo e del museo come istituzione.
Dettagli libro
-
Editore
-
Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
-
Numero di pagine
313
Sull'autore
Paul Wescher
Paul Wescher (1896-1974), storico dell’arte tedesco. Studia a Monaco e a Friburgo, per poi trasferirsi a Berlino, dove compila il celebre catalogo di miniature berlinesi uscito nel 1931. Emigrato a Parigi nel 1933, lavora per sei anni in archivi e biblioteche. Quando anche Parigi sembra meno sicura, emigra negli Stati Uniti. Qui lavora nei musei di Detroit e di Los Angeles e, nel 1953, diviene direttore del J. Paul Getty Museum di Malibù.