Governare l’età della tecnica Il ruolo chiave della formazione

Governare l’età della tecnica

Il ruolo chiave della formazione

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Il volume si interroga sulla crescita esponenziale dell’uso dell’intelligenza artificiale in relazione sia alla natura sia all’uomo stesso (ormai sempre più post-umano) indicando il processo in corso come un vero salto di civiltà, con conquiste e rischi vari di cui si deve esser consapevoli. Non solo: in queste pagine si invita a riflettere sul fatto che la tecnica sia dell’umano e per l’umano e che, pertanto, tale principio vada tenuto vivo e attivo nel processo di una formazione scolastica integralmente intesa, al fine di dotare ogni soggetto di una “testa ben fatta”. E proprio di ciò è la scuola a farsi primaria artefice, ripensando con acribia anche l’uso stesso delle tecnologie, sì utilissime, ma da comprendere sempre in modo critico attraverso una capacità riflessiva libera e pluridisciplinare.

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Sull'autore

Franco Cambi

Franco Cambi ha insegnato Pedagogia generale nelle Università di Lecce, Siena e Firenze. In quest’ultima è stato a lungo direttore del Dipartimento di Scienze dell’educazione e ha diretto il dottorato in Pedagogia. È stato presidente del CIRSE per vari anni e dell’IRRE-Toscana nei primi anni Duemila. Si è occupato di filosofia dell’educazione e di storia della pedagogia, di letteratura infantile, di pedagogia interculturale. Ha pubblicato circa cento volumi e centinaia di articoli presso diverse riviste.

Franca Pinto Minerva

Franca Pinto Minerva ha insegnato Pedagogia generale e Filosofia dell’educazione presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, dove ha ricoperto la carica di direttore dell’Istituto di Psicologia e di presidente del corso di laurea in Filosofia, e dell’Università degli Studi di Foggia, dove è stata preside della Facoltà di Lettere e, successivamente, della Facoltà di Scienze della formazione. Le sue numerose ricerche si sono concentrate sull’epistemologia pedagogica, sull’educazione interculturale, sulle età della vita dall’infanzia alla vecchiaia, sui problemi della marginalità linguistica e culturale, sulla valorizzazione dei legami ragione-immaginazione.

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