Fragilità di un Dio Inquietudini religiose del nostro tempo

Fragilità di un Dio

Inquietudini religiose del nostro tempo

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In ascolto delle inquietudini del nostro tempo – tormentato e inquieto, in cui si addensano minacce apocalittiche di distruzione e morte – non possiamo non incontrare un’autentica quanto sofferta ricerca “religiosa”. Che attraversa la poesia, il cinema, l’arte in tutte le sue forme ed espressioni, fino alla musica cosiddetta “leggera”, che si scopre sempre più densa di riflessioni profonde e di rarissime intuizioni. Dai Baustelle a Gioacchino da Fiore, passando per Eugenio Montale, Sergio Quinzio, Massimo Cacciari, Rainer Maria Rilke e Sigmund Freud. In apertura un dialogo su Prometeo con Sergio Givone, laddove riemergono, come pure dal confronto inedito con alcuni passaggi delle Scritture, gli interrogativi imperituri sulla condizione di fragilità e di caducità nella quale siamo gettati: come “ossi di seppia”, alla ricerca di una possibile “scintilla di luce”.

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Sull'autore

Massimo Iiritano

Massimo Iiritano, dottore di ricerca in Filosofia della religione, è stato docente incaricato di Antropologia delle religioni all’Università per Stranieri di Perugia, ha collaborato con la cattedra di Estetica dell’Università degli Studi di Perugia e con la cattedra di Filosofia delle religioni dell’ateneo di Siena-Arezzo. Attualmente è docente di filosofia al Liceo Classico Galluppi di Catanzaro, insegna Istituzioni di storia della filosofia all’Istituto Universitario Giorgio Pratesi e collabora alla cattedra di filosofia politica dell’Università della Calabria. È presidente dell’associazione nazionale Amica Sofia ed è stato allievo e collaboratore, tra gli altri, di Sergio Quinzio, Bruno Forte, Sergio Givone, Massimo Cacciari.

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