È possibile modificare il mondo e, in un certo senso, inventarlo ogni giorno? Oppure il reale è un orizzonte normativo al quale possiamo solo sottometterci? Alain Badiou, tra i più grandi filosofi francesi viventi della generazione di Deleuze e Lyotard, propone in questo libro una “ricerca del reale perduto”, che passa per Molière, Lacan e, soprattutto, Pasolini. Sembra infatti che la conoscenza del reale sia stata affidata in maniera cieca e irrevocabile all’economia, anche nel momento in cui essa ammette la propria impotenza, la propria incapacità di prevedere disastri imminenti. Per Badiou è necessario un cambio di rotta, un atto che affermi l’esistenza dell’impossibile perché questo è il “gesto fondamentale di conquista del reale: dichiarare che l’impossibile esiste”. Un libro che è un inno alla ricerca della vitalità, al di sotto delle ceneri di un mondo che è solo apparentemente in rovina. Il libro è stato pubblicato in Francia da Fayard nel 2015 ed è proposto per la prima volta in traduzione italiana.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Francese -
Data di pubblicazione
Sull'autore
Alain Badiou
Alain Badiou scrittore, filosofo, professore emerito all’École normale supérieure di Parigi, è fra i massimi filosofi viventi. Sua opera principale è L’essere e l’evento (1988), tradotto in italiano dal Melangolo nel 1995. Tra le sue pubblicazioni in italiano più recenti: Metafisica della felicità reale (2015); Elogio dell’amore (2013); L’avventura della filosofia francese (2013); La Repubblica di Platone (2013); La filosofia al presente (con Slavoj Žižek, 2012) Finito e infinito (2011); Manifesto per la filosofia (2008).