Giorgio Vasari narra che il giovane Giotto, durante una breve assenza del capo-bottega Cimabue, dipinse una mosca su una figura che il maestro stava terminando; al suo ritorno, Cimabue cercò per più volte di allontanare l’insetto, prima di accorgersi che era solo dipinto. Come può un quadro e in generale un’opera d’arte creare un effetto di trasparenza nell’esperienza del pubblico? E in che modo vengono concepite le differenze specifiche tra i media delle diverse arti? A partire dal dibattito estetico primo-settecentesco sulla naturalità dei segni pittorici e l’artificialità dei segni poetici, il volume ricostruisce l’incontro tra la riflessione semiotica e la nascita dell’estetica filosofica, fino alla nuova sintesi teorica offerta dal Laocoonte (1766) di Lessing, che continuerà a esercitare il suo fascino indiscusso anche nel Novecento.
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
208 -
Collana
Sull'autore
Alessandro Nannini
Alessandro Nannini è ricercatore presso l’Università di Bucarest. Addottorato in Estetica e Teoria delle arti presso l’Università degli Studi di Palermo (2015), si occupa principalmente di estetica e storia intellettuale del Settecento tedesco. Ha curato con Salvatore Tedesco la nuova edizione italiana dell’Estetica di Baumgarten (2020) e sta curando con Élisabeth Décultot il volume Schriften zu Psychologie und Ästhetik delle Gesammelte Schriften di J.G. Sulzer (2023).