Tre donne, tre misteri
Tiziano Vecellio e le aporie della perfezione (Amor sacro e Amor profano e Assunta)
Massimo Donà
Tre donne, tre misteri è un approfondimento iconologico su due fondamentali opere di Tiziano Vecellio, di cui sono evidenziate le peculiarità e l’impatto nell’ambito dell’arte rinascimentale. Da un lato, il filosofo Massimo Donà analizza il misterioso sdoppiamento presente nell’opera Amor sacro e Amor profano, sottolineando come il contrasto sia essenziale per esaltare l’unità. Dall’altro lato, esamina la pala della chiesa dei Frari a Venezia, portando alla luce una perfezione in continua evoluzione. Due capolavori che illustrano il passaggio dall’ideale rinascimentale alla nascita del Manierismo, che avrebbe infranto le aspettative di una ritrovata classicità, e che riflettono il destino di un’intera epoca storica.
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Italian -
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Massimo Donà
A dipanarsi, in queste pagine, è un vero e proprio corpo a corpo con la questione che più da vicino, forse, ci riguarda: quella di Dio. Che già Aristotele riteneva costituire la ragione ultima di ogni metafisica – in virtù della quale, cioè, ogni vera filosofia avrebbe dovuto riconoscere, da ultimo, la propria vocazione intrinsecamente teologica. Ma, parlare di Dio, nel nostro orizzonte culturale, significa anche non poter non fare i conti con una tradizione che, nata con la Torah (o Antico Testamento), avrebbe trovato nelle parole dei Vangeli – e, più in generale, del Nuovo Testamento – una tanto sorprendente quanto radicale rideterminazione. E, soprattutto, significa parlare di ciò che, alla luce di tale tradizione, ha sempre finito per riflettere il modo in cui si è saputo pensare il rapporto tra Dio (in quanto “principio”) e le cose del mondo (in quanto “principiati”). Il modo in cui, cioè, si sarebbe riusciti a pensare una “relazione” che doveva essere proprio il Cristianesimo a concepire come inscritta nel cuore stesso di un Principio aporeticamente trinitario.