Macchiavelli e il macchiavellismo

Macchiavelli e il macchiavellismo

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Macek ci fa riscoprire Machiavelli attraverso la lente della semantica storica, una disciplina ausiliaria della storia che può arricchire la storiografia marxista, in particolare quando deve occuparsi di ricerca sui modi di pensare, sulle ideologie. Ma non si tratta solo di Machiavelli. Con la storia del mito del machiavellismo è possibile rintracciare la nascita della scienza del governo in diversi Paesi, ma anche comprendere che il machiavellismo – e l’antimachiavellismo – è “eterno” finché saranno “eterni” lo Stato e l’alienazione dell’individuo. Per Macek, soltanto un nuovo umanesimo ci permetterà di cicatrizzare quella ferita nella quale il grande pensatore italiano aveva coraggiosamente affondato la mano secoli fa e di vivere finalmente in un mondo libero, giusto, a misura d’uomo.

Détails du livre

  • Éditeur

  • Langue

    Italien
  • Date de publication

  • Nombre de pages

    422

À propos de l'auteur

Josef Macek

Josef Macek (Repov, Boemia Centrale, 1922 - Praga 1991), storico e uomo politico ceco. Dal 1952 al 1970 dirige l’istituto storico dell’Accademia cecoslovacca delle scienze. Membro del comitato centrale del partito comunista, viene espulso nel 1970. Oggetto principale delle sue ricerche storiche è il movimento hussita, al quale ha dedicato alcune opere fondamentali: Il movimento rivoluzionario hussita (1952), Procopio il Grande (1953), Tabor nel movimento rivoluzionario hussita (2 voll., 1956) e Jan Hus (1964). Tra gli altri saggi più famosi si ricordano: La rivolta contadina tirolese e Michele Gaismayr (1960) e Il Rinascimento italiano (1972).

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