Preso nella stretta della Seconda guerra mondiale, vincolato dalla sua condizione di esule a parlare due lingue, angosciato dal destino di morte che segna l’Occidente, Claude Lévi-Strauss, invitato da Georges Gurvitch a partecipare a un volume sulla sociologia nel XX secolo, si chiede quale sia l’origine e quale il futuro riservato a quella francese. Apparso per la prima volta nel 1945 in America, poi nel 1947 in Francia, La sociologia francese è qui tradotto per la prima volta in italiano.
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Claude Lévi-Strauss
Claude Lévi-Strauss (Bruxelles 1908 – Parigi 2009) è stato uno dei massimi antropologi del ‘900. Nel 1935 insegna Sociologia in Brasile, dal 1948 Religioni comparate dei popoli senza scrittura presso l’École des Hautes Études di Parigi e, dal 1958, Antropologia sociale al Collège de France. Tra le sue opere: Le strutture elementari della parentela, Tristi tropici, Antropologia strutturale, Il pensiero selvaggio e Mitologica.