Che cos’è un intellettuale, qual è il suo ruolo nella nostra società? Che cosa significa essere scrittori, non solo per la propria epoca ma lasciando un’eredità storica? Se lo scrittore deve assumere un compito critico verso il proprio tempo e la propria società, può ancora pretendere di rivestire un ruolo politico? C’è un senso nell’evento chiamato “Maggio ’68” e nell’esperienza drammatica del socialismo reale che ha segnato la storia del secolo passato? Queste domande ritmano i saggi e le interviste raccolti nel volume e scandiscono la riflessione sartriana tra il 1965 e il 1973, un periodo cruciale in cui il filosofo e scrittore francese stava redigendo la biografia di Gustave Flaubert (L’idiota della famiglia), la sua ultima grande opera, continuando a svolgere una lucida osservazione critica del presente. Ne emerge una riflessione filosofica di grande densità, condotta mediante un lavoro incessante di interrogazione sul senso delle parole. Al contempo e quasi per contrasto si delinea la figura di un intellettuale a tutto campo: quella dello stesso Sartre.
Book details
-
Publisher
-
Original text
Yes -
Language
Italian -
Publication date
-
Collection
About the author
Jean-Paul Sartre
Jean-Paul Sartre (1905-1980), scrittore, drammaturgo e ideatore dell’esistenzialismo, è stato uno dei filosofi più controversi e influenti del Novecento. Sostenitore critico del marxismo, si è sempre schierato dalla parte degli oppressi e ha dominato la scena culturale dal secondo dopoguerra come intellettuale impegnato per eccellenza. Tra le sue principali pubblicazioni: L’essere e il nulla (1943) e Critica della ragione dialettica (1960).