Giacobbe o Elaborazione di un’ossessione è un testo inedito di Elio Petri, scritto in forma di dramma teatrale tra il 1974 e il 1977, che appare di grande importanza documentale per comprendere come l’ultima fase del pensiero del regista fosse dominata dall’elaborazione luttuosa e grottesca della deriva traumatica e della mutazione antropologica della società italiana e non solo, sottomessa alla massificazione del nuovo potere dominante.
Il testo riprende i personaggi e il contesto del romanzo Jakob von Gunten (1909) di Robert Walser, in una reinvenzione drammaturgica dove scene e situazioni sono investite di un diretto e sarcastico sadomasochismo nel rapporto servo-padrone-Potere, con significative consonanze con i pasoliniani Scritti corsari e soprattutto Salò o Le 120 giornate di Sodoma, l’ultimo film del poeta-regista. Il testo è accompagnato da alcune annotazioni su Giacobbe, dove lo stesso Petri commenta questa sua prima e unica opera teatrale.
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Italian -
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Elio Petri
Elio Petri, regista e scrittore, nato a Roma nel 1929 e morto nel 1982, è uno dei più importanti autori del cinema italiano degli anni ’60 e ’70. Dopo avere collaborato come sceneggiatore a film diretti da Giuseppe De Santis e da altri cineasti, esordisce come regista con L’assassino (1961), cui seguiranno I giorni contati (1962), Il maestro di Vigevano (1963), La decima vittima (1965), A ciascuno il suo (1967), Un tranquillo posto di campagna (1968), Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970, premio Oscar per il miglior film straniero), La classe operaia va in Paradiso (1971, Palma d’oro al festival di Cannes), La proprietà non è più un furto (1973), Todo modo (1976), il televisivo Le mani sporche (1978) e Buone notizie (1979). Nel 1981 ha diretto per il Teatro Nazionale di Genova la messinscena di L’orologio americano di Arthur Miller.