Dall’uomo esposto al soggetto esposto
Il concetto di interfaccia in alcuni filoni di riflessione sulla tecnica dal Settecento a Marcel Mauss
Alessandro Dondi
La nozione di ambiente non è una nozione recente: compare oggi in maniera sempre più diffusa nei dibattiti, negli spazi di divulgazione e molto spesso entra all’interno degli spazi affettivi individuali. L’ambiente entra nel campo dei valori come elemento fragile, indissociabile dall’azione antropica, attraverso la nozione di “crisi ambientale”. È proprio a partire dal nostro presente, in cui il cambiamento climatico e i suoi effetti sono ormai parte della nostra quotidianità, che è possibile rintracciare figure che, a partire dal ’700, hanno descritto l’inerenza degli enti con il loro ambiente e, tra questi, dell’uomo con il suo ambiente di vita. Due figure concettuali sono centrali: la figura della relazione di esposizione, tramite la quale si possono pensare forme di soggettività vulnerabili, esposte alle relazioni e ai concatenamenti nei quali sono inserite, e la figura dell’interfaccia, intesa come ciò che demarca un rapporto di inerenza e di separazione tra un interno e un esterno, rapporto allo stesso tempo necessario e contingente: figure che ancora oggi utilizziamo in molti contesti per pensare al rapporto con l’ambiente mediato dalla tecnica.
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Language
Italian -
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412 -
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About the author
Alessandro Dondi
Alessandro Dondi (Bondeno, 1976) ha conseguito il dottorato di ricerca in Philosophy, science, cognition, and semiotics (PSCS) presso l’Alma mater studiorum Università di Bologna, dove è membro del centro studi Officine filosofiche del Dipartimento di Filosofia e Comunicazione. È Socio fondatore dell’associazione Kashim – Ecologia e filosofia.