Continuità della resistenza

Continuità della resistenza

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“Uscendo dalla vittoriosa insurrezione contro i nazifascisti, avevamo coscienza delle imponenti difficoltà che avremmo incontrato nell’affrontare il compito di far risorgere il paese dalle rovine materiali e morali causate dal fascismo e di costruire la nuova Italia democratica, pacifica e indipendente. Eppure, nessuno fra noi avrebbe immaginato che a trent’anni di distanza l’Italia avrebbe dovuto attraversare momenti così gravi per la sua sicurezza democratica, per la serena e civile convivenza dei suoi cittadini. [] Ancora una volta sarà sul terreno dei fatti e dell’azione concreta che potranno essere verificati la lealtà antifascista di ciascuno e il recupero pieno dello spirito e dei valori della Resistenza, i quali non possono essere soltanto oggetto di celebrazione e di commemorazione, ma devono vivere nell’impegno e nella lotta di tutti i giorni.” Questo impegno critico e militante, rinnovato ogni giorno, ispira gli scritti di Luigi Longo raccolti in questo volume: stesi in occasioni e in tempi diversi, ma tutti convergenti in un discorso comune che li proietta nell’attualità politica di oggi. I capitoli della lucida riflessione di Longo riguardano le fasi conclusive della lotta armata in Italia, le brigate internazionali in Spagna, l’iniziativa popolare e la solidarietà internazionale che le sorresse, i quadri dirigenti del Pci nella Resistenza e si fermano sull’interrogativo “chi ha tradito la Resistenza?”. La ricerca storico-politica su questo nostro passato prossimo, scrive Longo, “ha un interesse immediato e può aiutare a illuminare il cammino nuovo che l’Italia deve percorrere”.

Book details

About the author

Luigi Longo

Luigi Longo (Fubine Monferrato, 1900 - Roma, 1980), dirigente e parlamentare comunista. Ispiratore e organizzatore delle formazioni partigiane Garibaldi, responsabile della Direzione del PCI per l’Alta Italia, è stato tra i massimi protagonisti della Resistenza. Ininterrottamente deputato in Parlamento, è stato vicesegretario del PCI, quindi segretario generale dalla morte di Togliatti, nel 1964, e infine presidente negli anni della segreteria di Enrico Berlinguer.