Apparso nel 1966, Pour une théorie de la production littéraire di Pierre Macherey rappresenta ancora oggi una ricerca imprescindibile per chi desideri avvicinarsi alla teoria della letteratura e agli studi sulla critica dell’ideologia. Nato nella cornice dell’althusserismo, il libro di Macherey intende sfidare il mito dell’unità dell’opera letteraria. Cosa che si potrebbe riassumere con la formulazione: l’opera è sempre situata, ovvero, essa mette in opera una situazione che definisce ed è definita dalla totalità delle relazioni discorsive in cui essa è presa. È una tesi impegnativa che, tra le altre cose, riformula completamente l’interrogativo sartriano circa l’essenza della letteratura in quello relativo a quali siano le sue condizioni di produzione. Lo scrittore, infatti, non è più un creatore che sta davanti alla sua creazione, ma un artigiano che lavora il “suo” testo a partire da determinate condizioni discorsive.
Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
244 -
Collana
Sull'autore
Pierre Macherey
Pierre Macherey (Belfort, 1938), filosofo e critico letterario. Allievo di Althusser e coautore di Leggere il Capitale (Mimesis, 2006), è professore emerito all’Università di Lille III. Tra le sue opere tradotte in Italia: Jules Verne o il racconto in difetto (2011), Da Canguilhem a Foucault (2011), Hegel o Spinoza (2016).