Tre amori conditi con miele e veleno

Tre amori conditi con miele e veleno

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Il libro è il resoconto di tre esperienze amorose che un professore a riposo confida a una diciottenne. I due, incontratisi per caso in una villa comunale e scambiate due parole, decidono di continuare il dialogo tramite chat. Prende così corpo il racconto dei tre amori vissuti dal professore. Il primo è un amore contrastato ed equivoco, che si è acceso solo nell’insegnante; il secondo è un amore tutto sbilanciato sugli infuocati labirinti dell’eros; il terzo più che un amore vero e proprio è un tentativo abortito di amicizia e di amore. Il libro nasce come critica a un famoso verso dell’Inferno di Dante Alighieri, il verso 103 del canto V: “Amor, ch’a nullo amato amar perdona”.

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Sull'autore

Nunzio Beddia

Nunzio Beddia nasce a Cattolica Eraclea (AG) il 7 aprile 1948. Nel 1971 si laurea in Lettere classiche. Nel dicembre 1987 entra nel Cammino Neocatecumenale. Ne esce nel 2000. Allo scoccare del suo quarantacinquesimo anno, incontra in un bar i fratelli Bonfilius (Aristide e la sorella Àrtemi), con i quali inizia un sodalizio culturale che dura ancor oggi. Uno dei frutti di tale sodalizio è il Manifesto per una nuova ermeneutica intitolato I Randagi (2013), che mira a ridisegnare la trama “spirituale” dell’Europa.

Àrtemi Bonfilius

Àrtemi Bonfilius è nata a Ortigia (SR) il 7 aprile 1972. Si laurea in Lettere classiche con la tesi Aristofane e Socrate: due intelligenze a confronto; termina nel contempo gli studi di pianoforte e pittura. Viaggiatrice instancabile, ha visitato diverse nazioni. Dal 1993 a oggi ha collaborato, con il fratello e con Beddia, a diverse iniziative letterarie e filosofiche, tra cui il saggio Lettera sull’Apologia di Socrate (2019). Dal 1993 al 2010 ha contribuito alla pulitura stilistica del romanzo di Beddia Somnium.

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