Dall’estetica del brutto alle metamorfosi del melodramma, dalla scrittura della memoria alla parabola della Legge in Kafka, dalle bambole di Pritzel alle fotografie di Antonia Pozzi, da Kahnweiler a Benjamin. Sono solo alcuni degli interessi sollecitati dall’insegnamento e dalle opere di Gabriele Scaramuzza e testimoniati nei saggi qui raccolti, scritti per lo più da alcuni dei suoi allievi. Da questo affresco di tematiche si profila una concezione dell’estetica che, da riflessione “in presa diretta” sui prodotti artistici, viene a configurarsi, da un lato, come una vera e propria fenomenologia in atto e, dall’altro, come una più ampia filosofia della cultura, degna erede delle aperture “problematicistiche” della Scuola di Milano, cui Scaramuzza ha dedicato non pochi dei suoi studi.
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Italiano -
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AA. VV.
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