Serietà della musica Saggio musicologico-politico

Serietà della musica

Saggio musicologico-politico

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Si parla spesso di musica seria, distinguendola dalla leggera, dal pop, dal jazz: ma sul significato di questo termine non c’è molta chiarezza. La serietà, più che una categoria estetica, è un’esigenza che si è affermata nella modernità, quando la musica si è sempre più emancipata dalle proprie tradizionali funzioni, dai rituali, sociali o di mero intrattenimento, e ha preso coscienza del proprio ruolo etico, civile e filosofico, rivendicando il diritto di avere voce in capitolo sulle questioni fondamentali dell’esistenza, sul senso della vita, sulla sofferenza degli uomini e le contraddizioni della realtà. Pur rimanendo fedele alla propria autonomia formale e linguistica, la musica si apre così alla dimensione intersoggettiva, ovvero alla politica, non nel senso di una presa di posizione ideologica, ma come impegno attivo e responsabile per migliorare il mondo. Sia musica che politica ritrovano quindi nel comune concetto di serietà la loro più fondata giustificazione.

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Sull'autore

Carlo Migliaccio

Carlo Migliaccio è docente di filosofia e musicologo e si occupa di tematiche musicologiche in chiave interdisciplinare. Tra le sue principali pubblicazioni: I balletti di Igor Stravinskij (1992), Invito al pensiero di Bergson (1994), Musica e utopia. La filosofia della musica di Ernst Bloch (1995), L’Odissea musicale nella filosofia di Vladimir Jankélévitch (2000), Introduzione alla filosofia della musica (2009), Invito all’ascolto di Debussy (2018). Ha inoltre tradotto Debussy e il mistero di V. Jankélévitch (2012).

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