In un periodo storico caratterizzato dal mito del progresso individuale, Ronald Aronson richiama la nostra attenzione sul concetto e sulle pratiche della speranza sociale, che può costituire la base per la riscoperta della volontà collettiva e di nuove forme di azione politica. Questa tipologia di speranza non si è mai realmente assopita e la ritroviamo oggi in alcuni movimenti come Occupy Wall Street o tra i sostenitori di Bernie Sanders. Per Aronson è però necessario distinguerla dalla mitologia del progresso, secondo la quale la storia sarebbe dominata da un principio intrinseco di crescita e di miglioramento, che non prevede necessariamente l’impegno degli esseri umani a realizzare da soli il loro destino, individuale e collettivo. La speranza sociale deve opporsi a questa immagine illusoria del progresso, come anche alla tendenza contemporanea al cinismo e ai rischi di una individualizzazione della speranza stessa, che la renderebbe incapace di puntare a una vera rivoluzione politica e sociale a livello globale. Ci sono tante false speranze, ma tra queste dobbiamo riscoprire l’unica vera speranza, che è quella di poter dare una risposta collettiva ai problemi che affl iggono il mondo contemporaneo.
Dettagli libro
-
Editore
-
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
-
Collana
Sull'autore
Ronald Aronson
Ronald Aronson è professore emerito di Storia delle idee alla Wayne State University. Ha studiato con William Barrett, Page Smith e Herbert Marcuse. Tra i suoi testi più importanti ricordiamo: Living without God: New directions for Atheists, Agnostics, Secularists, and the Undecided (2008), Camus & Sartre: The Story of a Friendship and the Quarrel that Ended It (2004) e After Marxism (1995).