
La grandezza della Metafisica sta nella sua necessità, di cui ci si accorge soprattutto quando è obliata. La “cosa” qui trattata è una scienza teoretica del reale: una filosofia conoscitiva capace di esprimersi ai suoi vari livelli. Una rinascita dopo l’epoca degli abbandoni e delle assenze: morte della filosofia, di Dio, dell’uomo, della civiltà, dell’Europa. Tanta parte della metafisica moderna è giunta a consumazione: il suo ciclo si è concluso e bisogna ri-prendere su altre basi il cammino.
Venire a capo della grandiosa questione del tramonto e dell’aurora della metafisica è il compito delle ricerche qui raccolte. Ma quale metafisica? Noi operiamo decisamente in favore del realismo conoscitivo e della metafisica dell’essere e dell’ente, capace di traversare i secoli, rinnovandosi nella fedeltà alle sue intuizioni più sorgive. Le sue prime inesauribili questioni suonano: “l’ente è” e “che cosa è l’ente?”. Da qui si diparte un itinerario sull’essere dell’ente (differenza ontologica) e sull’Esse ipsum.
Intrecciando le questioni incandescenti sull’ente, l’essere, la verità, il nichilismo, il male, la tecnica, l’inizio e l’ultimo, la discussione si confronta con gli antichi, i medievali (Tommaso d’Aquino) e in specie con i moderni; Kant, Hegel, Nietzsche, Husserl, Bergson, Gentile, Maritain, Heidegger, Habermas, Bontadini, Severino, per valutare quali siano in grado di ispirarci oltre l’impasse odierna.Dettagli libro
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Editore
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Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
684 -
Collana