Questo volume raccoglie una serie di interventi che riflettono sulla creazione di modelli di letteratura conviviale e sui risvolti che questi assunsero anche in ambito filosofico dall’antichità al Medioevo. La poesia conviviale nasce come un genere dotato di caratteristiche tematiche e formali ben individuabili nell’ambito di quella istituzione fondante, nella cultura greca arcaica e classica, che è il simposio. La sua importanza come modello sociale e letterario è resa esplicita da Platone, che fa del simposio il contesto privilegiato per la conversazione filosofica. Da questo momento in poi, il dialogo filosofico conviviale diviene un genere letterario che gode di ampia fortuna nel mondo greco-latino, nella cultura tardoantica e nel Medioevo, sia occidentale che orientale. Il modello del convivio permane infatti come paradigma letterario e al contempo vera e propria metodologia dialogica di analisi di questioni filosofiche all’interno di una letteratura che, tanto in prosa quanto in poesia, attraversa contesti linguistici, religiosi e culturali profondamente diversi, in un andamento diacronico e sincronico, dall’Atene del V secolo a.C. fino alle corti rinascimentali italiane.
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Italiano -
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AA. VV.
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