Francia, anni Venti del secolo scorso. Stefan Valeriu è uno studente romeno giunto a Parigi per ultimare i suoi studi di medicina. In fuga dai lunghi pomeriggi in biblioteca e dalla buie sale d’esame, il giovane Stefan parte verso un’anonima località alpina, dove trascorrerà le vacanze estive. Cominceranno una serie di incontri amorosi con donne diverse, una collezione di conquiste che segneranno la sua biografia sentimentale fino al capitolo conclusivo, pregno di un’atmosfera bohémienne tipica della Parigi interbellica. L’elegante prosa di Mihail Sebastian dipinge con grande maestria il multiforme universo femminile visto attraverso gli occhi del giovane Stefan. Una velata misoginia maschera appena il solipsismo del protagonista che nell’erotismo cerca una via di uscita dalla sua solitudine. I quattro racconti che compongono Donne segnano l’esordio letterario di Mihail Sebastian, uno dei più raffinati narratori romeni della prima metà del XX secolo.
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Italian -
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Mihail Sebastian
Mihail Sebastian, all’anagrafe Iosif Mendel Hechter, nacque da una famiglia ebraica di Brăila nel 1907. Giunto a Bucarest per gli studi di giurisprudenza, prese parte alla vita culturale cittadina. Le sue principali opere letterarie risalgono al periodo interbellico: Frammenti da un taccuino ritrovato (1932) Donne (1932), La città delle acacie (1935) e L’incidente (1940). Durante il regime del maresciallo Antonescu, Sebastian fu costretto a ricorrere a uno pseudonimo per continuare a scrivere, eludendo così le dure leggi antiebraiche. Il romanzo Da duemila anni (1934) cattura magistralmente il dilagare dell’antisemitismo nella Romania degli anni Venti. Ancora inedito in italiano è il suo Diario (1935-1944). Al termine della seconda guerra mondiale tornerà a insegnare presso l’università di Bucarest, ma nel 1945 – per una triste ironia della sorte – morirà in un incidente stradale, mentre aspettava il tram per recarsi a lezione.