Come aprirsi un cammino verso l’Altro? Propongo qui due concetti mediatori: quello di scarto e quello di fra. Diversamente dalla differenza, che resta debitrice dell’identità, lo scarto risulta fecondo poiché è esplorativo, avventuroso; mette in tensione ciò che ha separato. Ne consegue il fatto che aprire uno “scarto” significa produrre un “tra”; e produrre un “tra” è la condizione per promuovere ciò che è “altro”. In questo “tra”, che il nostro pensiero dell’Essere non ha pensato, si intensifica la relazione con l’Altro – il quale si trova in tal modo preservato da ogni assimilazione. Non è quindi a partire dal simile, come si crede in genere, ma proprio facendo lavorare degli scarti, dunque attivando del “tra”, che si può dispiegare una alterità in grado di far emergere qualcosa di comune. Un comune efficace si ottiene solo a questo prezzo. Bisognerà tenerlo ben presente in quest’epoca di globalizzazione, quando il rischio di assimilazione minaccia ogni cosa e ogni luogo. F.J.
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Yes -
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Italian -
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About the author
François Jullien
François Jullien, filosofo e sinologo, è titolare della Cattedra sull’Alterità al Collège d’études mondiales presso la Fondation Maison des sciences de l’homme di Parigi. I suoi lavori, tradotti in molte lingue, animano da anni il dibattito internazionale sul rapporto tra pensiero europeo e pensiero cinese. Tra le opere più recenti tradotte in italiano: L’universale e il comune (Roma-Bari 2010); L’invenzione dell’ideale e il destino dell’Europa (Milano 2011); Quella strana idea di bello (Bologna 2012); Sull’intimità (Milano 2014); Entrare in un pensiero. Sui “possibili” dello spirito (Milano-Udine 2016); Essere o vivere (Milano 2016).