Una rivoluzione pittorica e concettuale Hieronymus Bosch

Una rivoluzione pittorica e concettuale

Hieronymus Bosch

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Hieronymus Bosch, oggi osannato, è rimasto per circa quattro secoli in un angolo buio della storia dell’arte, fino all’inizio del Novecento, quando fu riscoperto, sebbene non compreso, dai surrealisti. Ma chi è davvero Bosch? Quale portata ha avuto la sua arte? Attraverso questa inedita analisi delle opere del grande pittore nederlandese, finalmente libera da pregiudizi culturali, vediamo delinearsi un’immagine nuova dell’artista: allo stereotipo del matto del villaggio che dipinge le sue allucinazioni infernali Franco Maiullari sostituisce la figura di una sorta di trickster, una delle tante reincarnazioni dello spirito ribelle che insorge e urla “no” a ogni tipo di potere precostituito e tracotante, a ogni abuso di potere. Bosch mette in atto una ribellione al mainstream della cultura umanistica che proponeva in maniera illusoria e gattopardesca gli ideali di un mondo nuovo e di un uomo nuovo; per contro, la sua opera invita al pacifismo e alla libertà sessuale, alla tolleranza, alla moderazione e all’ironia, senza rinunciare al carnevale, tutti segni di una grandezza rivoluzionaria, non solo pittorica, ma anche concettuale.

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Sull'autore

Franco Maiullari

Franco Maiullari (1948), medico, psichiatra dell’infanzia e dell’adolescenza, psicoterapeuta adleriano e didatta della Società Italiana di Psicologia Individuale (SIPI), ha diretto per molti anni il Servizio medico-psicologico di Locarno e il Centro psico-educativo per bambini con patologia dello spettro autistico. È in pensione, ma ha ancora una pratica privata a Minusio; insegna alla Scuola adleriana di psicoterapia del CRIFU di Milano e all’Istituto di ricerche di gruppo (IRG) di Lugano.

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