L’uomo che osò demolire il mito e il “culto” di Stalin, che simboleggiò l’inizio di una stagione di “disgelo” nella vita sovietica e di distensione nell’arena internazionale, dopo gli anni della guerra fredda: tutto questo fu Nikita Chrušcëv. Figlio di un’epoca che vide il tentativo di dare “l’assalto al cielo”, Chrušcëv ne visse le impennate più tragiche e grandiose, seguì il tirocinio avventuroso e drammatico di molti dirigenti bolscevichi, raggiunse la sommità del potere e, deposto, finì i suoi giorni in una malinconica solitudine, come un pensionato qualsiasi. Ripercorrerne la parabola personale e politica, come fa Roy Medvedev, equivale a riaprire l’investigazione critica su interi capitoli di storia, dalla “costruzione del socialismo in un solo paese” all’emergere dell’URSS come potenza mondiale dopo la vittoria sul nazifascismo.
Détails du livre
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Éditeur
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Langue
Italien -
Date de publication
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Nombre de pages
356
À propos de l'auteur
Roy Medvedev
Roy Medvedev (Tbilisi, 1925), figlio di uno stalinista scomparso dopo le repressioni staliniane, ha studiato filosofia all’Università di Leningrado, laureandosi a Mosca, dove ha lavorato per l’Accademia delle scienze pedagogiche. Oltre a Lo stalinismo (1972), una delle più acute analisi del periodo staliniano, ha scritto La Rivoluzione d’ottobre era inevitabile? (2017). Pgreco ha pubblicato Dopo la Rivoluzione. La primavera 1918 (2017).